RECENSIONE STRANGOLATORI DEL GANGE “STRANGOLATORI DEL GANGE” (CD, 2023, AUTOPRODUZIONE, 3/5)

Gli Strangolatori del Gange hanno scelto un monicker che è fighissimo, vengono dal Piemonte (e si sente) e sono al debutto discografico ma sfornano subito un album molto maturo.

“Finché la barca va / lasciala affondare” è il refrain della opening track, “Naufragio”, che subito li introduce come band capace di suonare bene, e capace di fare convivere Arturo, Frammenti e iFasti nelle stesse tracce.

E tutto il CD prosegue sulla stessa falsariga, regalandoci spesso anche citazioni di Belli-Cosi (provare “Calaferte” per credere).

Definirlo hardcore è estremamente limitativo, perché molte sono le influenze diverse, soprattutto quelle Noise (Hammerhead), e perché non renderebbe il dovuto. Diciamo almeno hardcore per palati fini, a volte diretto a volte un po’ strampalato, con 9 brani molto elaborati e complessi, talvolta anche piuttosto lunghi, come nel caso di “Dope Darling”, che dura oltre 5 minuti ed è l'unico pezzo in inglese, almeno nella prima parte.

Per me l’unico brano non all’altezza è il conclusivo “Desolazioni”, troppo lungo e troppo indie per i miei gusti.

Per il resto, pollici in alto!


(Riki Signorini)

I brani

1.   Naufragio

2.   Cintura Ovest

3.   Calaferte

4.   Bess

5.   Dope Darling

6.   Francesca

7.   Vita

8.   Gabbie

9.   Desolazioni

I contatti

Strangolatori del Gange | Strangolatori del Gange (bandcamp.com)

 

RECENSIONE THE MOSQUITOS “IN THE SHADOWS” (CD, 2023, AREA PIRATA, 3/5)

Stavolta Area Pirata pesca nella New York degli anni ’80, e ci porta a casa “In The Shadows”, ovvero la raccolta di tutte le registrazioni in studio dei Mosquitos: i demo del 1982 e del 1983, un demo home made, mix migliori del loro EP del 1985 e sessioni in studio mai pubblicate prima. Il tutto arricchito da artwork esclusivo, inserto di due pagine e download digitale.

Curioso che la fama della band di Long Island sia più dovuto a meriti altrui che a meriti propri, dal momento che un loro brano, "That Was Then, This is Now", fu riproposto dai Monkees appena riformatisi, e trasformato in una hit da Billboard Top 20 nel 1986.

Un sound più rock che garage, arricchito da molte melodie pop (a volte addirittura in Beatles style), e qualche gancio assassino piazzato bene qua e là.

A me piace molto “Darn Well”, brano principale della cassetta “Garage Sale” uscita per la ROIR nel 1985, e apprezzo anche la più melodica “I’m So Ashamed” per il suo ritornello in crescendo.

Per il resto confesso che non mi fanno davvero impazzire, e non sono sorpreso che poi in definitiva non abbiano fatto molto di più, anche se si dice che, comunque, fossero leggendarie le loro esibizioni dal vivo.

(Riki Signorini)

I brani

1. You Don’t Give a Hang (About me)

2. Don’t Know Why

3. Quit it

4. Darn Well

5. I’m So Ashamed

6. Face Up To It

7. Ain’t Necessary So

8. I Apologize

9. Change

10. 11. That Was Then, This Is Now

12. Put Your Foot Down

13. If I’m Lucky

14. Do You Want To Hurt Me?

I contatti

https://www.areapirata.com/prodotto/the-mosquitos-in-the-shadows/

RECENSIONE MINOR THREAT “OUT OF STEP OUTTAKES” (EP, 2023, DISCHORD RECORDS, 5/5)

A distanza di 40 anni tornano i Minor Threat con tre outtakes della sessione di registrazione di “Out of Step”, il loro dodici pollici che senza ombra di dubbio è uno dei dischi più belli e fondamentali della musica che io adoro, l’hardcore.

Si tratta di tre pezzi che furono registrati negli Inner Ear Studios di Don Zientara e mai usati, ritrovati quasi per caso e rimixati da Don e Ian per festeggiare il quarantennale del disco.

Per la precisione, sono versioni inedite di "In My Eyes" e "Filler", che registrarono per sentire come avrebbero suonato con due chitarre, ed un pezzo, "Addams Family", che finì per essere utilizzato come coda di "Cashing In".

Ascoltandoli, mi vengono in mente solo tre cose:

1)  Quanto cazzo erano grandi i Minor Threat!!!!

2)  Se anche li avessero pubblicati in questa forma, e non in quella che conosciamo, ‘sti brani avrebbero spaccato alla grandissima!!!

3)  Ma quanto erano professionali alla Dischord per registrare così bene nello stesso periodo in cui nel resto del mondo gran parte dei dischi HC sembravano registrati nei cessi della metropolitana?

A seguire, cosa scrivono Ian e c. dell’EP sul loro Bandcamp: 

Nel gennaio 1983, i Minor Threat entrarono per la prima volta negli Inner Ear Studio nella formazione a cinque elementi (Brian Baker è passato dal basso alla seconda chitarra e Steve Hansgen suona il basso).

Avevano sei nuove canzoni per quello che divenne l'EP “Out of Step 12".

La band decise anche di riregistrare la canzone "Out of Step" con un po’ di testo in più per cercare di chiarire il contenuto, così come "Cashing In", una canzone ironica sulla scena punk di Washington che avevano suonato dal vivo solo una volta.

Dopo molte discussioni, "Cashing In" fu aggiunta come traccia nascosta nella versione originale del vinile, anche se non riportata sulla copertina o sull'etichetta.

C'era ancora del nastro vuoto sulla bobina, così decisero di registrare uno strumentale con il titolo provvisorio "Addams Family" e poi registrarono nuove versioni di "In My Eyes" e "Filler" per sentire come suonavano con due chitarre. "Addams Family" finì per essere utilizzata come coda di "Cashing In", ma le altre due canzoni non furono mai mixate e vennero in gran parte dimenticate per oltre 35 anni, fino a quando i nastri multitraccia furono portati in studio per essere digitalizzati nel 2021.

Sorpresi dalla scoperta, Ian e Don Zientara hanno mixato le due canzoni insieme alla take completa di "Addams Family". Questi outtakes vengono ora pubblicati su un 7" in occasione del 40° anniversario dell'uscita di Out of Step.


(Riki Signorini)

 

I brani

 

1.   In My Eyes (Out Of Step Outtake)

2.   Filler (Out Of Step Outtake)

3.   Addams family (Out Of Step Outtake)

 

I contatti

https://www.facebook.com/dischordrecords/

https://minorthreat.bandcamp.com/album/out-of-step-outtakes

RECENSIONE THE CELIBATE RIFLES “THE TURGID MIASMA OF EXISTENCE” (CD, 2023, AREA PIRATA, 4/5)

Altro bel colpo della Pisana Area Pirata che ci ripropone “The Turgid Miasma Of Existence”, ristampa del terzo album dei Celibate Rifles, quello (datato 1986) che precede, di poco, l’esplosione internazionale della band Australiana, che arriverà col successivo “Roman Beach Party

Tredici i brani presentati, all’insegna di un garage punk grezzo e aspro, che talvolta sfocia nell’hard rock, e sicuramente si rifà a Radio Birdman e Iggy Pop.

Il tutto, però, è arricchito da una vasta gamma di strumenti non propriamente punk (violoncelli, chitarre acustiche e clarinetti, tra gli altri).

Tra tutti segnalo la opening track “Bill Bonney Regrets” che è diventata un classico della band di Sidney col suo sound intriso di jazz, ed anche “Sometimes”, che mi ricorda i Ramones.

Dunque una gran bella occasione di (ri)scoprire una di quelle band che possiamo definire seminali, proprio in un periodo storico in cui la scena punk australiana sta vivendo una nuova epoca d’oro

raramente sembra sia stata più vitale di quanto lo sia oggi e questo potrebbe essere un buon momento per tornare indietro a quel periodo particolarmente fertile della metà degli anni ’80!

Ciliegina sulla torta la copertina apribile con inserto allegato e codice download (+4 brani live inediti)


(Riki Signorini)

 

I brani

 

1.   Bill Bonney Regrets

2.   Conflict Of Instinct

3.   Temper Temper Mr. Kemper Sentinel

4.   Some Kind Of Feeling

5.   Glasshole

6.   Sometimes

7.   No Sign

8.   Eddie

9.   JNS

10.  New Mistakes

11.  Kill your sons – live

12.  New Mistakes – live

13.  Temper Temper Mr. Kemper – live Wild Desire – live

 

I contatti

https://www.areapirata.com/

 

RECENSIONE SMALL THING “20 JAZZ PUNK GREATS” (CD, 2024, FLAMINGO RECORDS, 4/5)

Purtroppo sono sempre più rare le occasioni in cui un disco di una nuova band riesce a catturare la mia attenzione, forse perché sto invecchiando o forse perché proprio non riesco a percepire nelle nuove uscite quell’entusiasmo o quella energia a cui il punk e l’hardcore mi hanno abituato in giovane età.

Questo album degli Small Thing rappresenta quindi una piacevolissima eccezione, a cui sono giunto quasi per caso, imbattendomi su Youtube nello  Special Video Concept Version, a cura di Stefania Carbonara, che presenta il loro album nella sua interezza, e che potete trovare qua.

Genovesi come la loro etichetta, Flamingo Records (la stessa de L’esperimento del dottor K), i quattro si presentano con una manciata di pezzi (13, interludi compresi) che in 26 minuti mostrano la validità di una band capace di spaziare tra vari generi con incredibile facilità,

Anche se, a dire il vero, si potrebbe dividere il disco in 4 sezioni distinte, delimitate da 3 interludi (che a me, però, sembrano un po’ uno spreco di spazio…).

Una prima parte prettamente punk, con una incursione nello ska-core di “Coma Awakening”, conclusa dal primo interludio (“Vulcan Boy”), che introduce il secondo blocco di canzoni, più cupi, tra i quali spicca una cover (“Liberty”) degli svedesi Kitchen and The Plastic Spoons.

Il secondo interludio (“Noli Timere “), industrial noise core, è quello che preferisco, e fa da apripista alla sezione più hardcore del disco, veloce e ricco di cambi, con il mio pezzo preferito del lotto (“Diet Coke”) e con “Dies Irae” che addirittura presenta uno stacco alla John Zorn (nella mia ignoranza pensavo si trattasse di un Sax, ma dalle note di copertina leggo trattarsi di un clarinetto….).

Ultimo interludio a cura dei genovesi La Furnasetta, e poi le due ultime due tracce, tra le quali segnalo “My Friend”. Ma soprattutto voglio segnalare la voce stupenda di Monica Mantovani, ed una capacità strumentale al di sopra della norma.

Piccola nota conclusiva, sia il titolo che la foto di copertina si rifanno esplicitamente “20 Jazz Funk Greats” dei Throbbing Gristle.


(Riki Signorini)

I brani 

1.   Small Thing  

2.   Rat Attack  

3.   Coma Awakening  

4.   Interlude 1: Vulcan Boy  

5.   Pray  

6.   Senor T  

7.   Liberty (Kitchen and the Plastic Spoons)  

8.   Interlude 2: Noli Timere

9.   Dies Irae  

10.  Diet Coke  

11.  Interlude 3: La Furnasetta  

12.  My Friend  

13.  Dead Moon In The Sky   

I contatti

https://flamingorecords.bandcamp.com/album/small-thing-20-jazz-punk-greats

https://www.facebook.com/smallthingpunkrock

RECENSIONE THE BEATERSBAND “52 WAYS TO MURDER” (CD, 2023, AUTOPROD., 3/5)

Dei The Beatersband da Rosignano Solvay (LI) ci siamo già occupati un po’ di tempo fa recensendo il loro CD “Vol. 3” (potete rinfrescarvi la memoria QUA).

Quel CD, come tutta la loro produzione fino a quel momento, era composto da cover di brani anni ’50 o ’60, che i nostri si proponevano di rivitalizzare e riammodernare in chiave punk rock del nuovo millenio.

Stavolta, invece, tornano con un disco ancora di cover, ma riproponendo 4 pezzi dei Misfits.

Troviamo quindi “Saturday Night”, “She”, “Nightmare On Elm Street” e “Some Kinda Hate

Premesso che riproporre pezzi altrui non è mai semplice, e che i Misfits sono dei mostri sacri a cui ci si dovrebbe avvicinare con cautela, devo dire che tutto sommato i tre livornesi la sfangano piuttosto bene, grazie alla super voce di Donatella Guida ed alla base ritmica che, soprattutto su “She”, non sfigura affatto.

La mia preferita è comunque “Nightmare On Elm Street”, brano al quale i nostri conferiscono un tocco anni ’60 piacevolissimo.


(Riki Signorini)

 

I brani 

1.   Saturday Night

2.   She

3.   Nightmare On Elm Street (Remastered)

4.   Some Kinda Hate (Remastered) 

I contatti 

FACEBOOK: https://www.facebook.com/thebeatersvintagepunkrocknroll

BANDCAMP: https://thebeatersbandvintagepunkrocknroll.bandcamp.com/music

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RECENSIONE LE MUFFE “YOU FLY AWAY / BIF” (EP7”, 2023, AREA PIRATA RECORDS, 4/5)

Delle Muffe ci siamo già occupati qualche mese fa recensendo QUA (in termini entusiastici) il loro ultimo album, “Down Down Down”, sempre su Area Pirata.

Adesso tornano con un vinile molto retro, con due soli pezzi, uno per lato.

E che pezzi!

Sul lato A troviamo “You Fly Away”, un brano che ricorda in qualche modo i Monks e che mi piace molto.

Ma è il lato B quello che mi esalta senza se e senza ma.

Bif” è infatti una bomba sonora, cantata in italiano, che enfatizza le caratteristiche del gruppo di Bergamo. Un brano garage che sfocia nell’hardcore punk, con una sezione ritmica da paura ed un basso che farà tremare le pareti di casa vostra se avrete il coraggio di alzare il volume ai livelli che un pezzo del genere merita.

Il tutto, anche stavolta, senza chitarra, ma con un organo Farfisa che spacca.

(Riki Signorini)

I brani

Lato A: You Fly Away  

Lato B: Bif!

I contatti

areapiratarec.bandcamp.com/album/you-fly-away-bif 

https://www.facebook.com/lemuffe/?locale=it_IT

RECENSIONE GOZZILLA E LE TRE BAMBINE COI BAFFI “PERLE AI PORCI - LIVE A ROMA 13 MAGGIO 2016” (CD, 2016, OFFICIAL FAN CLUB, 5/5)

Lo so che apparentemente non ha senso recensire oggi un disco uscito nel 2016.

Però… c’è un però, anzi, una serie di però.

In prima battuta, questo CD lo ho recuperato da poco, al tempo non lo conoscevo, ma mi piace talmente tanto che cercavo una scusa per recensirlo.

Ed ecco la scusa, anzi, le scuse.

Pochi giorni fa ho recensito il live dei Fuzztones, e questo mi ha fatto venire in mente quest’altro disco dal vivo. Inoltre, a breve scriverò qualcosa sul nuovo EP delle Muffe, grezzissimo garage beat da Bergamo, e ascoltandolo mi è venuta in mente proprio la banda di Aprilia.

Così eccomi qua a parlare di un CD live uscito sette anni fa, ma che vale la pena cercare se amate il suono grezzo e potente, caratterizzato da una base ritmica (basso specialmente) spacca casse.

Un live che presenta 24 perle dei GELTBCB, nati dallo scioglimento dei Monkey’s Factory e capaci di proporre un sound tutto loro, tra Oi!, garage, street punk, stornelli romani e rockabilly.

Troviamo quindi subito in apertura uno dei loro pezzi migliori, “Non Ci Sono Più I Bar Di Una Volta“, che narra con potenza il degrado della società moderna, che trasforma i vecchi bar dove si giocava a carte ed a biliardo in anonimi locali da fighetti.

E poi ecco “A Chi Non Beve Birra Dio Neghi Anche L'Acqua” che è uno dei loro inni più riusciti, la anthemica e divertentissima “No Comprar Pan, Compra Dinamita” (No Comprar Pan, Compra Dinamita / così la guardia più non riderà / banche caserme e carceri, tutto in aria salterà), ma anche la bellissima “Domenica Sportiva, Domenica Violenta” dedicata a Robertò e al suo Castel di Sangro.

Io, poi, avrei sempre desiderato vederli dal vivo alle prese con La Canzone Della Rissa”, immaginando la bolgia che scatenerebbe un pezzo street punk hardcore così al fulmicotone. Beh, a giudicare dall’audio di questo CD, sono convinto che a non averli mai visti on stage ho perso molto!

Oi! Gozzilla, la birra sia con voi!!!! (oltre che con noi)

(Riki Signorini)

I brani 

1        Non Ci Sono Più I Bar Di Una Volta

2        L'Erba Cattiva Non Muore Mai

3        Oi! Gozzilla! La Birra Sia Con Noi

4        Mi Hai Proprio Rotto I Coglioni

5        Candidato

6        Vivi In Una Fogna

7        Vermi

8        Il Vaticano Brucia

9        No Comprar Pan, Compra Dinamita

10      Mars Attack

11      Sono Il Più Bastardo Della Città

12      Agro Punk

13      Il Gatto

14      In Una Notte Come Tante

15      Abbandonato

16      Nella Città Dei Morti

17      Ovunque Te Ne Andrai

18      Sei Solo

19      La Canzone Della Rissa

20      Come Voi

21      Domenica Sportiva, Domenica Violenta

22      Sporchi, Marci E Ubriaconi

23      Vecchio Bastardo

24      Quando Morirò

25      A Chi Non Beve Birra Dio Neghi Anche L'Acqua

26      L'Erba Cattiva Non Muore Mai

I contatti

https://www.facebook.com/GozzillaLeTreBambineCoiBaffi

RECENSIONE FUZZTONES “LIVE AT THE DIVE 85” (LP/CD, 2023, AREA PIRATA, 4/5)

Area Pirata giunge alla uscita numero 100 e festeggia questa pietra miliare del proprio catalogo con un gioiellino garage di quelli con fiocchi e controfiocchi, che cattura l’energia live dei New Yorkesi Fuzztones al Dive, definito “il CBGB della scena garage di New York degli anni ’80

In pratica, un locale molto piccolo (capienza massima cento persone) dove hanno suonato tutte le migliori garage band della grande mela, dai Mosquitos (dei quali parleremo di nuovo tra qualche settimana) ai Vipers, passando dagli Outta Place, per finire, ovviamente, ai Fuzztones.

In questa registrazione, finora inedita e realizzata in modo non eccezionale ma comunque più che sufficiente, i Fuzztones suonarono per l’ultima volta al Dive (che di lì a poco avrebbe chiuso) per promuovere “Lysergic Emanations”, quello che all’epoca definivano il loro “brand new album” e che qualunque persona dotata di un minimo di gusto musicale dovrebbe avere nella propria collezione.

Live set molto energico e partecipato, che cattura benissimo l’atmosfera del locale e l’entusiasmo dei presenti,molto coinvolti da Rudi e c.

Oltre a classici del gruppo, da segnalare la presenza di alcune chicche notevoli, suonate una sola volta, al massimo due, dai Fuzztones. Innanzitutto, tre cover di altrettante band “rivali”, vale a dire "Help You Ann" dei Lyres, "She Told Me Lies" dei Chesterfield Kings e "Run Better Run" dei Cheepskates. Poi la cover di “Numbers” di Terry Knight and The Pack.

Grazie Area Pirata!!

(Riki Signorini)

I brani

A1 Intro

A2 1-2-5

A3 Cinderella

A4 13 Women

A5 Cellar Dweller

A6 One Girl Man

A7 She's Wicked

B1 Journey To Tyme

B2 We're Pretty Quick

B3 Numbers

B4 Green Slime

B5 She Told Me Lies

B6 Run Better Run

B7 Help You Ann

B8 Love At Psychedelic Velocity

B9 1523 Blair

 I contatti

https://areapiratarec.bandcamp.com/album/live-at-the-dive-85

www.facebook.com/areapirata/