RECENSIONE STREET DOGS ”STREET DOGS” (LP, 2010, HELLCAT)

Questo è l’anno d’oro delle bands di punk rock melodico (quello mainstream). Dopo Gaslight Anthems e Devils Brigade, pure i Street Dogs se ne escono con un album di ottimo livello! Si vede che quando tira l’aria…Anche questi di calcio sulle ossa se ne sono fatto in abbondanza prima di giungere a questo che può tranquillamente essere definito come l’LP della maturità: andando ancora più a ritroso dei soli lavori della band, troviamo nientemeno che i DROPKICK MURPHYS (che però io non ho mai apprezzato) nelle radici dei Nostri. Almeno uno (forse due?) dei membri fondatori di quella famosissima band ha dato vita a questo progetto che in linea di massima riprende gli stilemi dei D. Murphys ma con l’accento più marcato sul punk rock e meno sull’influenze celtiche. Per fortuna. Certo i “celticismi” non mancano, ma sono ben dosati e spesso abbastanza nascosti. Poi c’è melodia, brani veloci alternati ad altri più slow. Una produzione superprofessionale che mi fa tanto Rancid. E immancabili cori. Il solito copione, ma ben eseguito!L’lp ha la busta interna stampata con testi e foto, e come bonus il CD ufficiale del disco.

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

I brani:

1) Formation

2) Rattle And Roll

3) Up The Union

4) Punk Rock And Roll

5) The Shape Of Other Men

6) Yesterday

7) Too Much Information

8) Bobby Powers

9) In Stereo

10) Hang ‘Em High

11) Ghosts

12) Harpo

13) 10 Wood Rd.

14) Portland

15) Freedom

16) Oh Father

17) Fighter

18) Poor, Poor Jimmy

Contatti

www.hell-cat.com

www.street-dogs.com

RECENSIONE ARTICLES OF FAITH ”NEW NORMAL CATASTROPHE” (mini LP, 2010, ALTERNATIVE TENTACLES 422)

È inutile che mi spertichi nuovamente in giudizi di merito sulle bands dell’epoca storica che improvvisamente risorgono come la fenice dalle ceneri, spesso legittimate solo dal fatto di essere state presenti in un certo periodo. Molte sono patetiche, altre passabili e qualcuna fenomenale. Gli A.O.F. sono fenomenali. Il loro leader, Vic Bondi, ha attraversato imperterrito tutti i decenni che lo hanno separato dall’esordio con questa medesima band (parliamo del 1982) fino ai giorni nostri. Non si è mai fermato e, quel più importante, ha sempre tenuto in ogni suo progetto un livello qualitativo molto alto. In particolar modo coi sottovalutatissimi JONES VERY, che invito caldamente a riscoprire! Del resto Bondi è sempre stato uno degli interpreti più illuminati ed intelligenti dell’intera epopea hc, un personaggio di grandi risorse.

Questo ritorno, dunque? Cinque brani di Articles Of Faith, esattamente come li facevano 30 anni fa. Ma la classe non è acqua, e qui di classe ce n’è da vendere! Le strutture dei brani ricalcano fedelmente gli archetipi che hanno reso giustamente popolare (ma non popolarissima) la band nel corso degli anni; ma bisogna tenere conto che quegli “archetipi” erano e sono composti da brani mai banali, energici, melodici, con bei cambi di tempo e testi sempre politicamente impegnati. Fortunatamente ascoltando il disco non si avvertono quelle sensazioni di grinta “sforzata” che spesso gli zombie risorti si impongono cercando di emulare inutilmente una freschezza da tempo estinta e sepolta. Qui il disco corre via naturale e suona “nuovo” a tutti gli effetti!

A questo punto ascoltateli, è doveroso… non fate un favore a loro, ma a voi stessi!

L’LP include la busta interna stampata con testi e note, e il coupon per il download gratuito del disco.

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

I brani:

1) With A Vengeance

2) Coming Off The Rails

3) New Normal Catastrophe

4) Hammer Song

5) Brother John

Contatti:

http://www.alternativetentacles.com

http://www.aofcomplete.com

RECENSIONE INARRESTABILI – SINO AL SOLE (SG RECORDS 2010)

Uno dei pochi vantaggi del CD rispetto al vinile è la possibilità di saltare velocemente da un pezzo al seguente utilizzando il tasto “skip”. Bene, ascoltando “Sino al Sole”, più di una volta il tasto in questione mi è tornato utile, perché sono veramente pochi i pezzi che sono riuscito ad ascoltare senza annoiarmi. Che dire? Punk rock classico e diretto, oserei dire trito e ritrito, cantato in Italiano con una voce che non mi convince, che a volte si tira dietro la chitarra facendola stonare. Dieci pezzi, normalmente mid tempo, senza la brillantezza e la spigliatezza che non dovrebbero mancare suonando ‘sta musica. Mi piacciono un po’ di più quando come in “Devi Brillare” o in “Verità” pigiano un po’ di più sull’acceleratore. Non manca (e come potrebbe essere altrimenti) un pezzo ska (-core) (“Ballo Sballo”), che se magari è musicalmente sopra la media, non brilla certo per il testo. e senza fronzoli, con testi banali e semplici. Mi dispiace dare addosso ad un gruppo di giovanissimi come questi sardi, perché ricordo benissimo cosa si prova quando ci si sbatte e poi ci si trova ad attendere il parere altrui sulle proprie fatiche. D’altra parte è inutile nascondersi dietro un dito. Se un gruppo non c’è, o corre ai ripari (ed a questo devono servire le critiche), o lascia perdere. O magari spera che la critica negativa sia dovuta ad una cattiva registrazione perché sanno di spaccare dal vivo. Io spero che una recensione negativa come questa li sproni a migliorarsi, ma devo dire che, ascoltando la conclusiva “Apri Gli Occhi”, registrata dal vivo, lascia sperare poco... Una cosa però voglio salvarla, “Tra Paesi e Città”, e soprattutto il “la la la” iniziale. Giovanotti, se c’è una strada su cui dovete provare a insistere, è questa…

I Brani

1. Ombra Perenne

2. Inarrestabile

3. Lontano Dalla Tua Realtà

4. Devi Brillare!

5. Estate

6. Ballo Sballo

7. Verità

8. Sino Al Sole

9. Tra Paesi E Città

10. Apri Gli Occhi (live bonus track)

CONTATTI

www.myspace.com/inarrestabili

RECENSIONE MENTAL “DEMO II” (SIX FEET UNDER 20, 7” , 2008)

Non ho notizie da tempo dei MENTAL, il che mi fa supporre che non esistano più. Peccato. Insieme ai GO IT ALONE erano la mia band favorita del genere straight edge youth crew. Questo ultimo disco altro non è che la ristampa su vinile del loro secondo demo. Quasi tutti i brani qui presenti hanno poi trovato l’ufficialità nel loro primo EP “And You Know This” del 2002. Con questa ristampa salgono a quattro gli EP che la band ha fatto uscire, oltre ad un unico LP che secondo me è qualitativamente inferiore agli EP. Ma gli EP sarebbero da avere tutti! Hardcore come facevano una volta (nell’88 intendo), ma abbastanza personali. Bel dischetto. Non è presente tracklist dei brani, né tantomeno note o qualsigenere di inserto (almeno nella mia copia). Per conoscere i brani sono dovuto andare a scrutare sullo store della Revelation!

Gianni Bandini

I BRANI

  1. 1) Mental
  2. 2) Fuck Responsibility
  3. 3) DFJ's Diary
  4. 4) Sike
  5. 5) Idiotic
  6. 6) High School Sucks
  7. 7) This Sucks
  8. 8) Growing Pains

CONTATTI

http://www.sixfeetunderrecords.com

http://www.myspace.com/mentalhc

RECENSIONE HEADED NOWHERE “5th Birthday Release” (TORNADO RIDE 058, 7”, 2009)

Capitolo finale nella formazione a 4 per questo importante combo emiliano/romagnolo composto, tra gli altri, dal Gallo che è il creatore della Tornado Records, nonché ex membro degli storici BY ALL MEANS; da Enrico che suona anche nei SUMO e da Ricky degli ormai da un pezzo defunti metalcorer REPRISAL con un passato di tutto rispetto nell’ambiente. Ora che Marco, la voce in tutte le releases della band ha abbandonato, la formazione sta proseguendo a 3. Il 7” in questione è one sided, ovvero 4 brani tutti su un lato mentre nel classico “lato B” non c’è inciso nulla, ma solo le loro iniziali scritte a spray. Uscito in 200 copie numerate e cantato in inglese come nel loro stile, nella mia opinione è decisamente la loro migliore cosa incisa fino ad ora. Ottima la produzione dei brani, ottima la registrazione. I brani proseguono nello stile di hardcore veloce e d’impatto, cantato e suonato con rabbia ma sempre con una base melodica come la migliore tradizione impone. Un perfetto mix. Marco alla voce è molto maturato ed ora riesce finalmente ad esprimere al top le sue eccezionali potenzialità, che aveva sempre fatto intravedere ma mai era riuscito effettivamente a sviluppare. Ora c’è. Bellissima anche la confezione del disco, semplice ma molto curata ed efficace. Testi schierati ed impegnati. Un faro in questo cupo 2009!

Gianni Bandini

I BRANI

1) 1 Stay Away!

2) 2 Bretch

3) 3 Dead Weight

4) 4 Lobotovisione

CONTATTI:

http://www.myspace.com/headednowhere

http://www.myspace.com/tornadorecordings

RECENSIONE DOME LA MUERTE AND THE DIGGERS “DIGGERSONZ” (AREA PIRATA, 2010, CD)

Dome la Muerte and the Diggerz è una band in cui suona Dome (ma và….), che ha un passato degno di un rispetto mostruoso in bands come, tra le altre, CCM (la storia dell’accaci Italico, cliccare qua per credere…..) e Not Moving (cliccate qua se non li conoscete ancora). Assieme a lui troviamo personaggi del calibro di Emiliano Giuliani, ex batterista dei Liars, piccola leggenda del garage rock nostrano, Matteo "Basetta" Gioli (fondatore dei Thunder Rod Company) e Bonnie Von Vodka (ex bassista delle Les Valvolettes) subentrata a Lady Casanova al basso. Il tutto, dunque, predispone benissimo il sottoscritto al momento di affrontare questo secondo cd del combo Toscano, che fa seguito al precedente album omonimo del 2007 (vedi recensione). Anche qua continua il recupero filologico di sonorità sixties, e ci troviamo di fronte a un Rock’n’Roll senza se e senza ma, corrosivo ed acido come solo chi fa’ questo da una vita può fare, tra Gun Club e Fleshtones, Cramps e Ramones, passando per i Rolling Stones più crudi. Un sound che farà impazzire gli amanti del genere, anche se io tra tutti preferisco “Every Time”, uno dei pezzi più scatenati. Apprezzabile anche la cavalcata strumentale in stile Spaghetti Western della conclusiva “Taberna El Cubano”, che farebbe la gioia di Quentin Tarantino. Dimenticavo: registrato interamente in Spagna in analogico al Circo Perrotti Studio da Jorge dei Doctor Explosion.

I BRANI

01. Session Man
02. King Of Trouble
03. Something’s Happened
04. Mary Jane Boogie
05. Do it
06. Suicide Temple
07. Black Moon
08. Bored’n’Lazy
09. Everytime
10. Taberna El Cubano

Contatti

www.myspace.com/areapirata

www.myspace.com/domelamuerteandthediggers

RECENSIONE FLASHFALCON “VORACIOUS APPETITE, VENOMOUS BITE” (NICOTINE RECORDS, CD, 2010)

Vengono dalla Francia, Lyone per la precisione, ed una intro abbastanza inquietante ed orrori fica lascia ben sperare. Purtroppo, le mie speranze sono ben presto mortificate da brani troppo lunghi ed assoli troppo frequenti per titillare davvero i miei gusti. Ogni pezzo dura almeno 60 secondi più di quanto mi sembrerebbe opportuno o almeno posso sopportare io, e quindi mi stancano. Ci troviamo comunque di fronte ad un combo di hard rock potente e ben suonato con venature glamour e puntate verso l’horror, e non mancano episodi piacevoli come “Trailer Park Queen”, ma è dura tirare fino in fondo senza mi usare né il tasto pause né lo skip.

I BRANI

  1. Endless Flow of Crimson Ink, The
  2. Moody Weather
  3. Let's Start Tonight
  4. One After the Other
  5. You Ain't No Good (For Rock)
  6. Eternal Lonesome Boy
  7. God Dammit
  8. Trailer Park Queen
  9. Last Rain
  10. Guts On Fire
  11. Breakout Killers
  12. Dome Fragments

CONTATTI

www.myspace.com/flashfalcon

www.myspace.com/nicotinerecords

RECENSIONE REBUILT “REBUILT” (7”, 2008, SILLY GIRL 10)

Esordio discografico per questa straight edge band di Washington. Quattro brani di potente hardcore melodico che ricorda molto i quasi contemporanei STAY GOLD; BETRAYED e GO IT ALONE… mentre più a distanza nel tempo TURNING POINT dell’ultima fase; UNDERTOW e REMAIN. Belli i brani, sicuramente nello standard del genere, però davvero godibili. Penso che per bands con queste sonorità il formato EP sia il migliore per evitare il rischio di ripetersi e di annoiare. Buon esordio!

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

CONTATTI

Recensione Titor “Titor is dead…o no?” (Smartz Records, 2010, CDMini)

Hardcore tamarro pieno e possente che mi piace davvero tanto per questi Titor, il nuovo mostro creato da Sabino (Belli Cosi, I Treni all'Alba), Sandro (Distruzione, Dead Elephant), Azza (Distruzione), e Francesco (Sickhead). Un mostro nato a Torino, e lo si sente fin da qua nel Granducato, che ha partorito un disco (appena quattro brani) che mi piace davvero molto. Tutto bello, dicevo, ma la opening track (“Dal 2036”) è da numero uno in classifica, non dimenticherò facilmente la voce tosta e incazzata che spadroneggia. A proposito della opening track, c’è da dire che l’Ep è una specie di concept che parla, immagina, testimonia e critica in maniera radicale, ma allo stesso tempo positiva e costruttiva, i sistemi in cui trascorriamo la nostra esistenza. Un suono rabbioso e senza fronzoli che richiama Refused, At the drive in, Husker Du, Black Sabbath e Fugazi, passando per gli MC5.


Tracce

01. Dal 2036

02. Titor Is Dead

03. Duel

04. Quello Che Non Sai


Contatti

www.myspace.com/smartzrecords

www.myspace.com/titorisdead

www.escapefromtoday.org/