RECENSIONE NO TOLERANCE “BOSTON STRAIGHT EDGE”(7”, 2007/09 540 RECORDS 10)

Questo prodotto è talmente “quadrato” da sembrare interamente costruito a tavolino. Dalla grafica del disco, che rimanda immediatamente alla prima compilation “Only The Strong” della Victory Records (anno 1990), ai “testi” (è quasi imbarazzante definirli tali) che farebbero impallidire i Chorus Of Disapproval più enfatici, fino alla musica che è un perfetto incrocio tra Confront e Brotherhood e anche un po’ di One Life Crew… Il dischetto in questione è la stampa su vinile del loro demo che pubblicarono nel 2007 per la Edge Day Records (mai sentita..). Nel foglio dei testi e nelle note di copertina non c’è accenno di alcun loro contatto, e le mie ricerche su internet non hanno che prodotto al massimo qualche recensione. Tutto questo mi fa ulteriormente pensare che si sia trattato di un progetto estemporaneo e che in un momento di euforia abbiano deciso di pubblicarlo visto che, musicalmente parlando, lo scopo è stato raggiunto e i quattro brani qui presenti sono sì canonici nello stile, ma tutt’altro che deprecabili. 500 copie, mi risulta. Non sono riuscito a trovare contati della loro label, ma daqualche parte ho letto che dovrebbe essere una sussidiaria della Painkiller Records… provate a chiedere a loro…

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

I BRANI:
  1. Intro/ B.S.E.D.F.Y.
  2. Boston Ex
  3. Pay The Cost
  4. Sentenced

OFF! ”s/t” (EP7”, 2010, VICE 80017-7)

E’ il fenomeno musicale dell’anno questo supergruppo formato da Keith Morris (BLACK FLAG; CIRCLE JERKS); Dimitri Coats (BURNING BRIDES); Steve Mc Donald (RED KROSS) e il grandioso Mario Rubalcaba dei mai troppo compianti ROCKET FROM THE CRYPT, oltre a METROSCHIFTER, e soprattutto (ex) membro di 411 e CHICANO CHRIST!!!!!! L’esordio qui presente ha deflagrato nell’assopitissima scena HC americana, facendo ricordare, o per i più giovani insegnando direttamente, perché l’HC degli esordi sia rimasto tanto mitico e tanto mitizzato. La loro strategia di uscita è stata poco lasciata al caso, infatti l’inclusione di un esclusivo poster di Raymond Pettibon nelle sole prime 1000 copie ha scatenato una caccia alla rarità all’ultimo sangue, nonché grande visibilità. E stessa politica con le magliette, sempre disegnate da R. Pettibon (stupende, andate a vederle sul sito di Facebook): stampate in 300 esemplari ciascuna. Per contro bisogna dar loro atto dei prezzi “politici” che hanno applicato ai loro prodotti, veramente alla portata di tutti.
…per informazione di cronaca, il poster in questione altro non è che il disegno di copertina dell’ep, riportato nelle dimensioni di 53x35,5 cm. Oh, e la musica? Qui i riferimenti sono precisi, non si scappa: Black Flag della prima ora, cioè quelli di “Nervous Breakdown” e “Jealous Again”; e Circle Jerks di “Group Sex”. Quattro brani brevissimi in cui le citazioni di cui sopra sono maestralmente amalgamate, e quel che ne viene fuori è un disco bellissimo! Tanto che non da’ idea che si tratti di una semplice operazione di nostalgia (anche se così è, alla fine della giostra), ma quasi di un prosequio di un discorso interrotto tanto tempo fa. Ora attendiamo l’uscita del primo “lungo” lavoro: un box con 4 ep 7”. In cui dovrebbe essere incluso anche il presente esordio.

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

I brani:
  1. Black Thoughts
  2. Darkness
  3. I Don’t Belong
  4. Upside Down
Contatti:
www.viceland.com/vicerecords
www. myspace.com/off

RECENSIONE LEGLESS “LEGLESS, PLEASURES PARANOIDS AND PARTIES” (INCIPIT RECORDS. 2010, CD)

I Legless, da Bologna, giungono all’esordio dopo un demo cd datato 2006, con un disco ben curato sotto ogni punto di vista, grafico e sonoro. Dieci brani, cantati in Inglese, fondamentalmente punk rock, a volte virato sull’hardcore melodico, abbastanza veloce ed incisivo, spesso tinto da indie pop di quello che fa tanto cool e, a volte, sembra troppo ruffiano al sottoscritto. Il tutto si lascia ascoltare benino, anche grazie ad una ritmica complicata e strutturata che ci mostra come i Bolognesi ci sappiano fare musicalmente, e che mi ricorda più gli All che i Descendents. Mi piace molto “Legless”, ma segnalo anche “Gotta Go Straight To Hell”. La voce è un po’ troppo nasale, la batteria ci da’ dentro da matti e, nota finale, qua e là appaiono pure dei suoni syntho-elettronici.

Riki (ribelliavita@myspace.com)

I contatti:

http://www.myspace.com/legless

http://www.myspace.com/incipitrecordings


Le tracce:

01. People
02. I Cannot
03. Growin' up
04. Legless
05. No!
06. Gotta go straight to hell
07. Why?
08. Sunday afternoons
09. Switch off the brain
10. Hey boy

RECENSIONE CRANCY CROCK “IL GIOCO DELLE PALLE” (CD, SAMOAN RECORDS, 2010)

Bergamaschi, i Crancy Crock sembrano essere cresciuti ascoltando molto la Banda Bassotti (indubbie le similitudini con “Carraro sindaco” di “Vecchio”) e enormemente i Punkreas (ascoltare“Merce” per credere), anche se i nostri non sembrano disdegnare neppure i Pennywise (“Semplice”). In “Venerdì sera”, poi, introducono addirittura le cornamuse, dando al tutto un tocco scottish che non stona affatto. Peccato che la conclusiva “Amo Bernarda” rappresenti una inutile caduta di stile che potevano risparmiarci. Da segnalare in “Mr Hide” la presenza di Paolo Gerson che contribuisce a dare quel tocco di rudezza gersoniana che non dispiace mai.

Riki Signorini (ribelliavita@myspace-com)

I brani:

1. Big Time

2. Johnny

3. Merce

4. Mr Hide

5. Cosa pensavi?

6. Vecchio

7. Spettro

8. Semplice

9. Arrivano I nostril

10. Venerì sera

11. Amo Bernarda

I contatti:

www.myspace.com/crancycrock

www.myspace.com/samoanrecords

RECENSIONE HOSTAGE CALM ”HOSTAGE CALM” (LP, 2010, RUN FOR COVER 021)

Gli Hostage Calm sono una band del Connecticut che giunge con questo lavoro al secondo album (per inciso, il primo non l’ho mai sentito). Sono a tutti gli effetti classificati come hardcore band, ma in verità variano dal post-hc, all’indie, al pop con estrema disinvoltura. A volte mi ricordano gli ALL, altre volte le band su GERN BLANDSTEN degli anni ’90. Altre ancora il pop elaborato anni 80 dei FEELIES, degli SMITHS et similia… Però fanno tutto molto bene… ed è un disco che si ascolta dall’inizio alla fine, ti fa dondolare la testa… e il giorno dopo lo rimetti su ancora… Non ci sono mai cadute di stile o cali di tensione… Produzione e registrazione curatissimi; così come la copertina che è stupenda. É proprio bello! Testi stampati all’interno della copertina, e busta interna stampata con foto ed info.


Gianni Bandini (gianni@ngi.it)


I brani:


1) A Mistrust Earned


2) Rebel Fatigues


3) Affidavit


4) Where The Waters Call Home


5) Ballots/Stones


6) Marine Transgressions


7) Young Professionals


8) Overstayed


9) Wither On The Vine


10)Victory Lap


11)Jerry Rumspringer


12)War On A Feeling



I Contatti:


www.myspace.com/hostagecalmct.com


www.runforcoverrecords.com

RECENSIONE GIVE “HEAVEN IS WAITING” (EP, 2010, REACT! 014)

Altra bella uscita dalla REACT! che ormai è assurta a label di riferimento per gli amanti delle sonorità sXe di un certo livello! Qui siamo di fronte ad una band di Washington DC in primo luogo; e sempre in primo luogo (licenza poetica) questo bell’EP di due brani (ovvero quello che una volta si definiva “singolo”) è stato registrato niente meno che da Don Zientara. Che tradotto in soldoni significa bell’hc melodico. In particolare la title track “Heaven Is Waiting” è un brano davvero ben riuscito, di hc mid-tempo melodico e ben strutturato. Un po’ tipo EMBRACE. La b-side è sempre sulla stessa linea, ma non altrettanto memorabile. Bello.

Vinile nero e coupon per il download gratuito.



Gianni Bandini (gianni@ngi.it)



I brani:


1) Heaven Is Waiting


2) One



I contatti:


www.myspace.com/givemusical


www.itstimetoreact.com

RECENSIONE BETRAYED “SUFFERING” (EP, 2010, REACT! 012)

A ormai quattro anni dal celebratissimo LP “Substance” i Betrayed ritornano con quattro brani più “ammorbiditi” rispetto al passato. La formula dell’old school (straight edge) potente, melodico e corale del precedente lavoro ha nel nuovo EP quasi abbandonato i cori, rallentato le velocità e dato più respiro alle melodie. Lo standard del nuovo EP è mediamente alto, ma non stratosferico. La qualità della registrazione è discreta, ma si poteva decisamente fare meglio e il disco ne avrebbe guadagnato. Molto bella la title track “Suffering” che sembra presa dai primi (fantastici) lavori degli SHADES APART. I testi sono stampati all’interno della copertina. Incluso il coupon per il download del disco. Vinile nero.


Gianni Bandini (gianni@ngi.it)



I brani:


1) Above The Influence


2) To Try


3) Suffering


4) Your Response


I contatti


www.myspace.com/betrayed


http://www.itstimetoreact.com/