RECENSIONE GANG GREEN “I FEAR/THE OTHER PLACE” (7”, 2011 TAANG! 201, 1/5)

Uhmmmmm… che brutta roba questa qui…
La title track è una lagna hardrockettara che sa tanto di alternative rock primi anni ’90.
Il lato B è decisamente meglio, molto più veloce ed aggressivo, hc a tratti, ma poi nella seconda parte si involve in un’inutile produzione strumentale sempre hard rock.
Nessun inserto. Vinile nero.
I don’t like.
Gianni Bandini (gianni@ngi.it) 

I brani:
     1) I Fear
     2) The Other Place

I Contatti:

RECENSIONE SBS “GRANITE EYES” (Autoprodotto, 2015, CD, 3/5)


Hardcore? Nu metal? Crossover? Hardcore evoluto? Boh, io direi nu-core, perché di fatto i tre Pisani ci propongono un cd che parte dal punk ma con un tasso di complessità indubbiamente superiore alla media. Addirittura talvolta anche troppo complesso per un gruppo di giovanissimi come gli SBS, che infatti preferisco nei momenti più furiosi.
Ma procediamo con ordine. 
Otto i brani presentati, tre i componenti della band al momento dell’incisione del CD,  in una classica impostazione basso (Adriano Leonardi), batteria (Tiziano Carosi) e chitarra (Enrico Cecchi, degno erede della Strato che negli anni Ottanta suonò suo padre Antonio sui palchi di mezzo mondo come chitarrista dei Cheetah Chrome Motherfuckers, gruppo di punta della scena hardcore del tempo). I tre si alternano alla voce, e questo è forse uno dei limiti del disco, superato nel frattempo con l’aggiunta di un vocalist in pianta stabile che permette ai tre bravissimi colleghi di dedicarsi full time ai loro strumenti.
Mi piace molto la complessità di “Big Brother”, o la granitica “Streets Of P.”, ma i pezzi che più mi piacciono di questo esordio sulla lunga distanza dei miei concittadini sono “Inception #3” e soprattutto “Another HC song”, un pezzo che è una vera e propria istigazione allo stage diving estremo. 
Bravi ragazzi, continuate così!

I brani

  1. Big Brother
  2. Streets of P.
  3. Another HC song
  4. He reads the law
  5. Inception#3
  6. Monster
  7. Hairy maths
  8. A song



RECENSIONE iFasti “PALESTRE” (I DISCHI DEL MINOLLO, 2015, CD)

De iFasti mi ero occupato già in due occasioni in passato. Prima per recensire il cd d’esordio o, “Lei si è alzata dal sordo mormorio”, poi per il successivo “Ovatta” del 2010.
Quando è uscito questo “Palestre”, lo confesso, avevo preparato una recensione che, colpa dell’età, non ho poi mai pubblicato. Colgo l’occasione dell’uscita del nuovo videoclip di “Seminole” in anteprima su Impatto Sonoro, per correre ai ripari e finalmente pubblicare il mio umile pensiero su questo nuovo cd della band piemontese, come sempre contraddistinto da distorsioni noise, parole irriverenti ed allucina(n)ti beat elettronici. Difficile fornire un punto di riferimento per questo gruppo. Forse gli Offlaga Disco Pax, forse i CSI. Comunque due bassi, due computer, due chitarre elettriche ed una voce, che declama parole scomode ed urticanti, di quelle che colpiscono diritte alla bocca dello stomaco, e parlano di protesta ed attivismo.
Come già detto in passato, sicuramente non è il mio genere musicale preferito, ma consiglio agli amanti delle nuove emozioni di provarlo.

(Riki Signorini)

I brani
1.      SEMINOLE
2.      CAGNOLINI DI GESSO
3.      HANNO UMILIATO L'AMORE
4.      CORPO
5.      CADONO PIOGGE
6.      MERCY
7.      GRACIDI
8.      JOE CORONADO
9.      ORWELL 2015
10.   IL PRIMO NATALE IN FAMIGLIA

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